Famiglia by Anna Oliverio Ferraris

Famiglia by Anna Oliverio Ferraris

autore:Anna Oliverio Ferraris [Ferraris, Anna Oliverio]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Bollati Boringhieri
pubblicato: 2020-05-20T22:00:00+00:00


Mia madre e mio padre mi dissero che ero stato adottato quando ero molto piccolo, tanto che ho l’impressione di averlo sempre saputo: poi però evitavano di parlarne, come se la questione fosse stata chiarita una volta per tutte. E invece quando sei piccolo sai che l’adozione ti riguarda ma non sai che cosa significhi veramente. Crescendo coi nuovi risvolti della tua condizione, ti rendi conto che essere figlio adottivo significa che i tuoi genitori non sono i genitori biologici, che sei diverso geneticamente dai tuoi fratelli, che hai degli altri genitori da qualche parte, che per i tuoi compagni di scuola essere figlio adottivo non è una marcia in più come avevi creduto fino a quel momento, che la tua identità non è completa se non chiarisci la tua vicenda esistenziale (Gilberto, ventitré anni).

E se molte persone adottate non avvertono il bisogno di conoscere la propria origine (sapere da dove si proviene, conoscere l’identità di coloro che hanno partecipato al concepimento e alla nascita, la propria identità biologica e l’identità culturale del paese di origine), per altre diventa un’esigenza che generalmente si manifesta nell’adolescenza.

Negli anni in cui i figli (naturali e adottivi) cercano di svincolarsi dai genitori per acquisire una propria indipendenza, c’è chi fantastica su una famiglia meravigliosa (romanzo familiare secondo una definizione di Freud) che vive da qualche parte, e su una madre che «certamente» rimpiange di non aver potuto occuparsi di lui (lei) e che sarebbe molto felice di ritrovarlo e ricongiungervisi. Nella ricerca delle proprie origini qualcuno è spinto anche dalla curiosità di trovare un consanguineo che gli assomigli fisicamente. Chi prova questo desiderio può vivere come una deprivazione il fatto di non potere situare la propria apparenza fisica in relazione a quella di altri con cui condivide la medesima sostanza biogenetica (Di Silvio 2015). Una condizione che, come vedremo più avanti, può riguardare anche i figli della fecondazione assistita con la partecipazione di un donatore o di una donatrice.

In linea di massima è sconsigliabile contrastare il bisogno di gettare un fascio di luce sulle proprie origini, sia perché risponde al desiderio legittimo di completare il puzzle del proprio quadro esistenziale sia perché, se questo desiderio viene ostacolato, le reazioni possono essere spiacevoli. Se fino a quel momento la convivenza è stata serena, i veri genitori resteranno comunque quelli adottivi. Negli anni trascorsi insieme hanno avuto modo di conoscersi, di comprendere i bisogni e le attese di ognuno, di sviluppare una relazione basata sulla reciprocità e di aiutare il figlio a crescere.

È questo, per esempio, il caso di Olivier Rousteing, abbandonato in un orfanotrofio nel 1986 e adottato a un anno da una famiglia di Bordeaux che adora e che gli ha permesso di studiare e di realizzare il suo sogno nell’ambito della moda come stilista di Balmain. Il desiderio di conoscere la madre biologica è così intenso che Olivier dapprima si è recato all’orfanotrofio, dove ha trovato dei dati che gli hanno consentito di ricostruire la sua origine, metà etiope e metà somala, e



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